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Attenti al Tunnel Carpale

Attenti al Tunnel Carpale

La Sindrome del Tunnel Carpale è una malattia causata dalla compressione di un nervo, il nervo mediano, che attraversa il polso all’interno di un canale chiamato Tunnel Carpale, situato a livello della base del palmo della mano. Il nervo mediano insieme a nove tendini flessori delle dita scorre in questo canale.

Da cosa è causata?

La Sindrome del Tunnel carpale compare ogni volta che si verifica un aumento di pressione all’interno del canale tale da disturbare il nervo mediano. La causa dell’aumento di pressione può essere sconosciuta. Il più delle volte l’aumento di pressione all’interno del canale si verifica per un aumento di volume della membrana che ricopre i tendini flessori, condizione chiamata tenosinovite. Lussazioni articolari o fratture del polso possono invece determinare un restringimento dall’esterno del canale responsabile a sua volta dell’aumento di pressione all’interno del canale stesso.

Chi colpisce

La sindrome del Tunnel Carpale è una malattia molto frequente. Attività lavorative che comportano movimenti ripetitivi delle dita e del polso possono essere la causa della infiammazione dei tendini flessori all’interno del canale e quindi della sofferenza del nervo mediano.

Le donne vengono colpite frequentemente durante la gravidanza a causa della ritenzione di liquidi che determina un aumento di volume all’interno del canale. I sintomi spesso si risolvono spontaneamente con il termine della gravidanza. Le donne vengono spesso colpite anche nel periodo della menopausa. Pazienti diabetici o dializzati o con malattie della tiroide o con artrite reumatoide possono sviluppare una Sindrome del Tunnel Carpale, spesso causata proprio da un ispessimento della membrana che ricopre i tendini flessori.

Sintomi

I sintomi sono costituiti da formicolio o sensazione di bruciore (o dolore) alle prime 3-4 dita della mano, spesso solo al 3° e 4° dito. Il dolore spesso si estende all’avambraccio, talora al braccio e più raramente alla spalla. Il formicolio risulta, di solito, più accentuato di notte tanto da risvegliare il paziente e costringerlo a ricercare una posizione del polso e della mano per ridurre il fastidio. Negli stadi più avanzati la perdita di sensibilità e il dolore compaiono anche di giorno in concomitanza con semplici attività quotidiane come guidare l’automobile o leggere un giornale o tenere la cornetta del telefono o in concomitanza con attività lavorative che richiedono movimenti ripetuti di prensione. I pazienti, a volte, possono notare una riduzione della forza con difficoltà ad afferrare alcuni oggetti che possono cadere improvvisamente dalle mani. I pazienti possono notare anche una “perdita” della muscolatura alla base del pollice (atrofia tenare). I sintomi possono essere presenti in entrambe le mani, ma solitamente sono peggiori da un lato.

Diagnosi

Oltre che sulla base della storia clinica, la diagnosi viene posta con l’ausilio di un esame denominato Elettromiografia (EMG) che consente la registrazione dell’attività dei muscoli e dei nervi.  Altri nervi possono venire valutati con lo stesso esame in modo da essere certi che la sintomatologia riferita dal paziente sia dovuta solo alla compressione nervo mediano al polso e che non sia invece la conseguenza di problemi neurologici generalizzati.

Utile anche un esame radiografico del polso se si sospettano problemi osteoarticolari a livello del polso.

Trattamento

La sintomatologia, soprattutto negli stadi iniziali, può spesso essere risolta senza ricorrere all’intervento chirurgico. L’identificazione e il trattamento medico dell’eventuale malattia di base, il cambiamento di una gestualità lavorativa particolare, l’utilizzazione di un tutore rigido o di una polsiera armata, con cui mantenere il polso in una posizione di riposo durante l’attività lavorativa, sono tutte procedure volte a ridurre la pressione sul nervo mediano.

L’utilizzazione della polsiera armata anche di notte può, a volte, risolvere il formicolio che disturba il sonno.

Anche la terapia medica antiinfiammatoria somministrata per via orale o un’infiltrazione di cortisone direttamente nel Tunnel carpale possono, a volte, risolvere la sintomatologia.

Se la sintomatologia non migliora il trattamento chirurgico risulta necessario e ha lo scopo di creare più spazio nel Tunnel carpale riducendo così la compressione sul nervo.

Fonte: dr Pier Paolo Borrelli

Le informazioni fornite in questo articolo hanno natura generale e sono pubblicate a scopo puramente divulgativo, pertanto non possono sostituire in alcun caso il parere del medico

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