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Manuale di sopravvivenza per le mamme al mare

Manuale di sopravvivenza per le mamme al mare

bambini_spiaggiaOvunque leggiamo dotti articoli sull’orario migliore per portare i piccoli al mare (di solito tra le 7 e le 8,30 del mattino). Nel mondo reale, invece, le mamme in spiaggia arrivano già stanche, le vedi arrancare intorno alle 11 con la fronte imperlata di sudore, pervase dal senso di colpa e perfettamente consce che quello sarebbe l’orario giusto per andarsene. Sanno tutto sui raggi UVA, ma, a meno di svegliarsi alle 4 del mattino, non potrebbero mai raggiungere la spiaggia all’alba, quando il sole ha raggi lunghi e innocui. Perché si sono svegliate almeno tre ore prima, hanno preparato la colazione, lavato e vestito i bambini, preparato merende, acque, teli, borse dei giochi, creme, braccioli, salvagenti, ciabattine, costumini, passeggini. Poi hanno stipato famiglia e bagagli in un’auto e infine hanno raggiunto l’agognata spiaggia, che, lontana da laguna blu, sarà il loro Vietnam.

Utopia della perfetta vacanza relax

Le riviste femminili sono piene di consigli per una perfetta abbronzatura. La verità è che le mamme in spiaggia non si abbronzano. O meglio, si abbronzano a pezzi: la schiena, i piedi, il retro delle ginocchia… dopo una giornata chinate a giocare coi pupi o a rincorrerli per il bagnasciuga sembrano essere state dipinte da un pittore dadaista.

Dopo un intero inverno al lavoro passato a combattere con clienti dalle pretese irrazionali, capi irascibili e progetti sconclusionati, le mamme in spiaggia desiderano tranquillità e anche un po’ di solitudine. Invece, volenti o nolenti, devono essere molto social con tutti: la coppia anziana vicina di ombrellone ansiosa di commentare i progressi giornalieri del frugoletto, la signora di mezza età con il barboncino francese, che lo rimprovera perché gattonando ha invaso il suo spazio, le mamme degli altri bimbi per utili confronti su chi ha fatto la data cosa prima degli altri, il venditore ambulante a cui con un sorriso il pupo ha già promesso l’acquisto di un braccialetto colorato…

È privilegio delle mamme trascorrere la vacanza con i bambini mentre il marito continua a lavorare e da lontano sospira: “Beata te che ti puoi rilassare!” Ecco come le mamme in spiaggia riescono a mettere in pratica le virtù spirituali, la misericordia cristiana e la devozione musulmana quando il marito che le ha raggiunte il sabato si siede sulla sdraio con il giornale in mano e sospirando esclama: “Ooooh che relax! Guardi tu adesso il bambino per un po’?”

L’università della mamma

in spiaggia2Anche se all’arrivo dei bambini hanno dovuto interrompere gli studi, le mamme in spiaggia accumulano crediti universitari per il conseguimento della laurea in ingegneria edile, tante sono le costruzioni di sabbia che imparano a fare. Tutte regolarmente distrutte dal solito amichetto che ci salta dentro a piè pari gridando “Banzai!” E, con la calma di un monaco zen che crea immagini di sabbia colorata, ricomincia, ma troppo vicino alla riva. Il mare si porta via il castello e i figli piangono…

Le mamme in spiaggia sperimentano l’istinto omicida quando, appena addormentato il pupo,  sentono irrompere nel silenzio sonnacchioso del primo pomeriggio il grido:”Coccobellooooooo!!!”

Nel frattempo, l’ombra si è spostata, il sole picchia sulla schiena ustionata e le povere mamme implorano qualcuno di guardare i bambini per potersi fare un bagno a mare…  per un totale di cinque minuti, con l’ansia e i muscoli tesi. Se cercano di fare il morto a galla, vanno a fondo. E il più grande dalla spiaggia urla: “mammaaaa, se non ti rilassi affondi!”

La voce umana

Tornano a casa distrutte, coperte di sabbia, con scottature di terzo grado sul collo e le caviglie. Dolorosamente, le mamme si rendono conto di non aver parlato con adulti che non fossero altre mamme, nonni o venditori ambulanti. Le mamme in spiaggia non se le fila più nessuno, escluse a priori dal mercato degli sguardi di ammirazione tanto cari alla vecchia autostima. Ormai non fanno più caso neppure alla pancetta o alla cellulite; questioni una volta di cruciale importanza scivolano inspiegabilmente in fondo alla classifica delle priorità.

Eppure, le mamme in spiaggia sono le stesse ragazze che fino a qualche anno fa arrivavano truccate e acconciate, portando con sé solo una borsa a tracolla e trascorrendo la giornata come dive su una sdraio in riva al mare tra cocktail e riviste glamour. Non per questo scambierebbero la nuova vita con la vecchia. Ogni tanto si fermano, ci pensano e sospirano… e poi tornano felici a costruire castelli, pulire piedini e maledire quello del cocco!

Le informazioni fornite in questo articolo hanno natura generale e sono pubblicate a scopo puramente divulgativo, pertanto non possono sostituire in alcun caso il parere del medico

 

Fonte:  http://www.frizzbe.com/index.php/2016/06/04/le-mamme-al-mare/

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