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I benefici dell’uva

I benefici dell’uva

Dolce, rinfrescante e gradevole al palato, l’uva, nelle sue tante varietà nere e bianche, è anche di un frutto pieno di proprietà. Sono molti, infatti, i benefici dell’uva, grazie alla sua composizione ricca di vitamine e sostanze antiossidanti.

Calorie ridotte, molti zuccheri

È uno dei frutti più zuccherini in assoluto, ed infatti è composta per il 96% da carboidrati, valore che può comunque cambiare in base al grado di maturazione, tuttavia, al contrario di ciò che si potrebbe pensare, l’uva ha calorie ridotte, circa 61 per 100 grammi di alimento fresco, quindi al pari di moltissimi altri frutti, pur avendo un alto indice glicemico.
La restante percentuale di macronutrienti è divisa tra proteine (3%), rappresentate per lo più da aminoacidi essenziali, e grassi (1%). Molto ricca di acqua, l’uva possiede anche un buon contenuto di fibra e diversi minerali, in primis potassio, calcio e fosforo e, in misura minore, ferro, zinco, rame e sodio. Inoltre, l’uva risulti è un vero e proprio concentrato vitaminico (vitamine A, gruppo B ed E, vitamina C), oltre ad essere ricchissima di flavonoidi, importanti antiossidanti.
Ma quali sono i benefici dell’uva?

Depurativa e antiossidante

Nonostante la quantità di zuccheri che apporta e l’indice glicemico elevato, l’uva possiede molte proprietà benefiche. Innanzitutto ha un elevato potere depurativo e detossificante, grazie alla presenza degli antiossidanti, utili, come sappiamo, anche per contrastare l’invecchiamento cellulare. L’azione depurativa dell’uva è molto maggiore rispetto a quella di altri frutti e risulta particolarmente efficace nei confronti del fegato, l’organo principale deputato allo smaltimento di prodotti di rifiuto e tossine: tra i benefici dell’uva, infatti, c’è quello di aumentare la solubilità delle tossine e degli xeno biotici, che tendono appunto ad accumularsi nelle cellule epatiche. Ma non solo. Gli effetti depurativi che l’uva esercita sul fegato sono esplicati anche a livello dei reni e dell’intestino, gli altri due organi coinvolti nel sistema depurativo del nostro organismo.

Gli antiossidanti presenti nell’uva, infatti, stimolano la loro attività, agevolando l’eliminazione di tossine attraverso le feci e le urine. Per questi motivi, a volte può essere utile ricorrere all’ampeloterapia, ovvero dieta o cura dell’uva, che consiste nel sostituire gradualmente gli alimenti con uva, fino a consumarne oltre un chilo al giorno. Naturalmente questa terapia, che deve necessariamente durare solo pochi giorni, non sempre è applicabile (in caso di iperglicemia o diabete è assolutamente vietata!) e deve pertanto essere indicata e valutata attentamente da un professionista, in grado anche di stabilirne con precisione durata e modalità.

Colesterolo alto, pelle e reni

La seconda proprietà importante dell’uva è quella di tenere sotto controllo il colesterolo nel sangue, grazie ad uno specifico antiossidante, il resveratrolo, presente nella buccia degli acini, ma anche nel mirtillo, il quale previene l’ossidazione delle molecole LDL, deputate al trasporto del colesterolo nel sangue. L’uva è anche utile contro le emorroidi, in quanto i flavonoidi che contiene (presenti in tutti i frutti e gli ortaggi di colore viola), unitamente alle vitamine A, B, C ed E, riparano la cute e rafforzano i capillari.

Da ricordare anche l’azione diuretica, grazie al contenuto di acqua e potassio, in grado di favorire l’eliminazione dei liquidi attraverso i reni, regolando pertanto la pressione sanguigna (l’uva è indicata in caso di ipertensione). La nutrizionista Francesca Evangelisti sottolinea che “l’azione diuretica è favorita anche dalla ridotta quantità di sodio. Infine, l’uva è indicata negli sportivi al termine dell’attività fisica, per reintegrare i sali minerali, l’acqua e soprattutto gli zuccheri persi dopo l’allenamento”.
Dal punto di vista cosmetico, invece, i benefici dell’uva sono sfruttati per pelle e capelli, per le proprietà antinfiammatorie e cicatrizzanti.

Dato l’elevato quantitativo zuccherino, l’uva è certamente tra i frutti maggiormente consigliati lontano dai pasti poiché, abbinata ad altri alimenti, può alzare in modo significativo il carico glicemico di un pasto. “Molto meglio come spuntino di metà mattina o metà pomeriggio – suggerisce la nutrizionista – magari abbinata ad un dose corretta di frutta secca, come noci o mandorle”. C’è da dire che l’uva è molto buona mangiata da sola, mentre raramente si adatta ad abbinamenti con altri frutti, come nelle macedonie. Molto più versatili sono tutti i suoi derivati, quindi vino, succo d’uva e marmellata.

 

Fonte: Francesca Evangelisti – biologa nutrizionista.

 

Le informazioni fornite in questo articolo hanno natura generale e sono pubblicate a scopo puramente divulgativo, pertanto non possono sostituire in alcun caso il parere del medico

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