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In famiglia parliamo poco di sesso

In famiglia parliamo poco di sesso

Un’indagine condotta su oltre quarantamila adolescenti e adulti conferma le lacune in tema di sesso, malattie sessualmente trasmesse e fertilità. Nelle famiglie se ne parla troppo poco.

Le informazioni errate

I giovani si muovono sopratutto sulla rete, ma le informazioni di cui dispongono in materia di sessualità sono spesso parziali: se non proprio errate. È questo il ritratto dei ragazzi italiani che emerge dai risultati preliminari del progetto «Studio nazionale fertilità», coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità e condotto, tra il 2016 e il 2018, con la collaborazione delle Università Sapienza di Roma e Alma Mater di Bologna, oltre che dell’ospedale evangelico internazionale di Genova. L’indagine, condotta su oltre sedicimila ragazzi di terzo superiore (16-17 anni) di tutta Italia, ha svelato una conoscenza ancora approssimativa delle informazioni utili a evitare infezioni e gravidanze indesiderate. E proposto diversi spunti utili per capire come fare in modo che i messaggi a tutela della salute raggiungano il maggior numero di adolescenti.

I risultati dell’indagine

Dall’indagine emerge che i giovani italiani conoscono ancora poco i rischi correlati alle malattie sessualmente trasmesse che, se contratte (e trascurate) in giovane età, possono compromettere la fertilità. Idem dicasi per i consultori, che sono i presidi sul territorio a cui rivolgersi per avere informazioni (in maniera anonima) in materia di contraccezione, diagnosi precoce dei tumori femminili e interruzione volontaria di gravidanza, sono realtà spesso ignote.

Rapporti non protetti

Quasi un ragazzo su tre, con una prevalenza tra i maschi, risulta avere avuto un rapporto completo a 16 anni. Ma se è vero che il preservativo è il metodo contraccettivo più utilizzato, un ragazzo su dieci non prende alcuna precauzione, mentre oltre uno su tre ricorre al coito interrotto o al calcolo dei giorni fertili per avere rapporti non protetti. Scelte entrambe poco sicure, sia per evitare gravidanze indesiderate sia per non ricorrere in malattie sessualmente trasmesse.

Fonte: Fondazione Veronesi

 

Le informazioni fornite in questo articolo hanno natura generale e sono pubblicate a scopo puramente divulgativo, pertanto non possono sostituire in alcun caso il parere del medico

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