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Di nuovo a scuola, che trauma!

Di nuovo a scuola, che trauma!

Finite le vacanze, ecco il trauma del ritorno a scuola. Si parte, e il cammino sarà lungo, ma ricco di emozioni… Proprio come prima di intraprendere un viaggio, è il momento di “mettere in valigia” tante emozioni .

La ripresa della quotidianità, interrotta dalle lunghe vacanze estive, provoca aspetti emotivi intensi, che vanno dalla gioia di ritrovare i compagni all’ansia di arrivare pronti al primo giorno tra i banchi di scuola.

La scuola occupa un posto di rilievo nella vita dei bambini e delle famiglie, è luogo dove si riversano grandi aspettative e dove inevitabilmente si riversano anche ansie e timori. È importante saper gestire al meglio quest’onda emotiva per non trovarsi sopraffatti da un carico che rischia di disorientare, specie i più piccoli. Loro, i veri protagonisti della scena scolastica, vanno accompagnati e sostenuti amorevolmente sia dai genitori che dagli insegnanti.

Quando il rientro è un incubo

bambino svogliato

In alcuni casi particolari, rientrare a scuola può trasformarsi in un vero e proprio incubo. Alcuni alunni, anche se in salute, possono andare incontro a diversi problemi sia fisici che mentali. L’ansia e la paura del tornare tra i banchi può creare uno stato di malessere generale, che non deve essere sottovalutato. Il problema, a volte, può essere facilmente risolto con il sostegno dei genitori, ma, altre volte ci può essere una situazione più complicata, ed è quindi opportuno rivolgersi a un esperto. La paura del rientro a scuola potrebbe non essere un problema dovuto alla personalità dell’alunno, ma il riflesso di situazioni più gravi: stress casalingo, problemi di apprendimento o situazioni di bullismo. Per questo motivo è fondamentale comprendere le motivazioni che si trovano alla base di questo rifiuto, e affrontarle con estrema serietà.

Ansia e disturbi nei più piccoli

I sintomi che l’ansia, soprattutto nei più piccoli, può causare riguardano difficoltà nel dormire, incubi e disturbi comportamentali di vario genere. I bambini possono diventare irrequieti, e chiedere continuamente attenzione da parte dei genitori. Questi problemi possono durare anche per un po’ dopo l’inizio della scuola, ma, nel caso proseguano, è preferibile parlarne con gli insegnanti e consultare un esperto.

Dall’asilo alle elementari

scuola-materna

Anche il cambiamento dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado, rappresenta una situazione complicata per molti alunni. Lo stesso vale per la particolare età in cui si svolge questa fase di transizione, dove l’alunno da un lato ha voglia di essere autonomo, dall’altro invece ha ancora esigenze tipiche dell’infanzia, che però tende a nascondere. La pressione sociale è notevole e non sempre il ragazzo è in grado di assorbirla.

Verso la scuola media

bullismo

Il passaggio alle scuole secondarie di secondo grado è l’ennesimo avvenimento in cui il ragazzo si trova ad affrontare un nuovo inizio. Coincide con un momento particolare in cui lo studente sta entrando in contatto e costruendo la propria personalità e indipendenza. L’ansia in questo caso è notevole perché il ragazzo si avvicina all’età adulta e a nuove pressioni e responsabilità. In questa fascia di età, la mancata voglia di andare scuola può essere in alcuni casi legata al bullismo o ad altre difficoltà scolastiche, come i disturbi dell’apprendimento, che non permettono al ragazzo di raggiungere i traguardi desiderati. È bene quindi capire di cosa si tratta per cercare le reali cause di un cambiamento nel comportamento del ragazzo.
I ragazzi che hanno problemi di ansia durante questo periodo possono manifestare sintomi fisici e psicosomatici come: mal di testa, nausea, dolori muscolari. Possono sembrare una scusa, ma in realtà si verificano a causa dello stress.
L’ansia e la depressione corrono di pari passo, soprattutto durante quest’età. L’adolescenza è l’età in cui la depressione può manifestarsi per la prima volta. Se il ragazzo manifesta comportamenti aggressivi e atteggiamenti incomprensibili è bene non sottovalutare la situazione e credere aiuto a un esperto.

11 consigli per il ritorno a scuola

figlio-non-vuole-svegliarsi-al-mattinoIl compito di settembre dei genitori è infondere entusiasmo per far sentire la voglia di tornare tra i banchi di scuola. Il ritorno a scuola non deve essere un momento fonte di stress per bambini e ragazzi dopo la fine del riposo estivo. Bisogna ‘accendere’ nei figli la giusta passione, mettendo da parte paure e angosce.

 

Una lista di possibili suggerimenti da utilizzare:

1 Ripristinare un corretto ciclo “sonno-veglia”, quindi, già nei giorni precedenti la ripresa scolastica, mettere a letto i bambini mezz’ora prima, svegliandoli, allo stesso modo, mezz’ora prima.
2 Riprendere una corretta alimentazione: colazione abbondante, merenda di metà mattina leggera, di modo che il bambino possa, una volta sedutosi a tavola per il pranzo, mangiare con appetito.
3 Eseguire un check-up pediatrico, per verificare il benessere generale del bambino.
4 Informarsi su cambiamenti e orari riguardanti la scuola, con un po’ di anticipo, in modo da poterli comunicare adeguatamente al bambino.
5 Adottare un atteggiamento che infonda entusiasmo nell’affrontare la ripresa scolastica: sottolineare ad esempio la gioia nel ritrovare i compagni, nel riprendere attività ludiche e piacevoli…
6 Incoraggiare i bambini verso l’autonomia, sia nel vestirsi che nel nutrirsi, ad esempio.
7 Quando possibile, prevedere delle visite alla scuola, o nei dintorni, per rendere famigliare l’ambiente al bambino, soprattutto se è la prima volta che entra a scuola.
8 Curare gli aspetti della socializzazione: utile è organizzare delle riunioni con i compagni, se il bambino frequentava già la scuola, oppure cercare di inserire il bambino nel gruppo, facendogli frequentare i luoghi di aggregazione (ad esempio oratori, pre-scuola, centri estivi…).
9 Per ridurre lo stress e l’ansia, è giusto organizzarsi la sera prima (anche durante l’anno), preparando, insieme al bambino, lo zaino e gli abiti; per il primo giorno è importante anche svegliarsi prima per non rischiare di fare tutto frettolosamente e quindi arrivare a scuola con l’ emozione del primo giorno e l’ ansia di non “essere pronti”.
10 Soprattutto per il primo giorno è bene accompagnare i figli a scuola, lasciando scegliere, ai più grandicelli se questo è di loro gradimento, perché potrebbero aver voglia di dimostrarsi autonomi di fronte ai compagni.
11 Parlare apertamente dei propri stati d’animo, condividendoli con quelli dei bambini.

 

Le informazioni fornite in questo articolo hanno natura generale e sono pubblicate a scopo puramente divulgativo, pertanto non possono sostituire in alcun caso il parere del medico

 

Fonte: Dr Davide Algeri

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