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“Mamma, ho mal di pancia!” “Fai subito un salto!”

“Mamma, ho mal di pancia!” “Fai subito un salto!”

“Mamma, ho mal di pancia!” “Fai subito un salto!” Mamma senza cuore? No, è un modo semplice e immediato per capire se è la solita lagna da bambini che non vogliono alzarsi o se all’origine c’è qualcosa di più grave. “Quando il bambino ha dolore addominale  i genitori devono chiedergli di fare un salto o al limite una piccola corsa. Se il bambino riesce a fare il salto e a correre senza avvertire dolori acuti, si tratta di una forma piuttosto semplice, in caso contrario si dovrà avvertire subito il medico”, raccomanda il pediatra di Milano Italo Farnetani.

Un sintomo diffuso tra i bambini

Il dolore addominale, quello che viene definito “mal di pancia” è un sintomo estremamente diffuso tra i bambini. “È provocato da errori alimentari, soprattutto legati al fatto che i bambini mangiano poca frutta e verdura, ma anche dalla tensione emotiva, infatti aumenta durante i periodi più difficili dell’anno scolastico, come quando i bambini sono alle prese con le ultime interrogazioni, attendono gli scrutini o si preparano agli esami”, dice il dr Farnetani “Talvolta all’origine possono esserci anche banali infezioni sia dell’apparto digerente, sia della gola, molto diffuse soprattutto nei bambini con meno di 6 anni”.

Il timore che si tratti di appendicite

Per aiutare i genitori a orientarsi quando sono alle prese con mal di pancia ‘misteriosi’, ecco dal pediatra uno schema che serve a capire la gravità del dolore addominale:

Il dolore addominale non è grave se:

è intermittente, cioè non dura mai più di mezz’ora e si alterna a periodi di benessere

se il bambino si agita e si contorce

se è localizzato vicino all’ombelico.

Il dolore è grave se:

dura ininterrottamente più di mezz’ora; subito all’ospedale quando dura più di 6 ore

il bambino sta fermo perché se si muove dice che ha più dolore

il bambino ha difficoltà a camminare, a scendere le scale, o dal letto, oppure, se lo fa, sta in una posizione rattrappita, perché, negli altri casi il dolore si accentua

infine c’è da allarmarsi più il dolore è lontano dall’ombelico.

In caso di appendicite

Quando il dolore è provocato dall’appendice infiammata, il paziente cerca da stare fermo. Al contrario il bambino che si contorce, si agita sul letto, non ha l’appendicite, ma la conferma si può avere con il test del salto. Infine un occhio all’orologio: se il dolore dura ininterrottamente per più di un’ora, allora è il caso di allarmarsi e rivolgersi al medico. Se invece dura meno o ‘va e viene’, cioè è intermittente, significa che l’appendice non è infiammata.

 

Le informazioni fornite in questo articolo hanno natura generale e sono pubblicate a scopo puramente divulgativo, pertanto non possono sostituire in alcun caso il parere del medico

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