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Si dice vacanza e si pensa al mare. E se facesse male?

Si dice vacanza e si pensa al mare. E se facesse male?

Quello di casa nostra oppure quello esotico, per tanti non fa differenza: si dice vacanza e si pensa al mare.  Ma il mare può fare anche male, o meglio: il clima marino può essere dannoso se si è afflitti da determinate malattie. Esiste una branca della medicina – la climatoterapia, per l’appunto, che studia proprio l’interazione tra malattie e clima e quindi oggi possiamo individuare pro e contro di un soggiorno marino.

La spiaggia non è solo questione di gusti

scogliLa scelta tra spiaggia italiana o straniera, oppure tra una distesa di sottile rena e un’impervia insenatura è spesso dettata da costi, amicizie, curiosità, comodità, pubblicità e molti altri elementi, ma ce n’è uno che difficilmente viene preso in considerazione: la salute. Scegliere tra spiaggia piatta e sabbiosa e scogli non è solo questione di gusti: le due soluzioni hanno infatti due climi molto differenti e un differente impatto sulla salute.

A chi fa male il clima stimolante d’oceano o di scoglio

Persone con  problemi cardiologici con rischio di edema polmonare

che soffrono di ipertensione medio-grave, angina, problemi vascolari soprattutto alle gambe

asmainfiammazioni catarrali con febbre alle vie aere e all’orecchio, tubercolosi

glomerulonefrite acuta (un’infiammazione a carico dei glomeruli renali)

infezioni ginecologiche ripetute

problemi all’apparato digerente, ulcere e infezioni batteriche gastrointestinali, Morbo di Crohn (una malattia infiammatoria cronica dell’intestino)

insufficienza epatica, cirrosi, encefalopatia (una condizione in cui il funzionamento del cervello peggiora per l’incapacità del fegato di eliminare le sostanze tossiche nel sangue.)

gravi anemie, gravi deficienze immunitarie, ipertiroidismo medio-grave, diabete giovanile scompensato

gravi malattie delle ossa o delle articolazioni, forme reumatiche infiammatorie, artrite reumatoide in fase attiva

cefalee muscolo-tensive, depressioneeczema.

cefaleaUna scelta difficile

La differenza tra indicazioni e controindicazioni può essere molto sottile; si prenda il caso delle cefalee: per sapere se una vacanza ci sarà rovinata dagli attacchi di mal di testa oppure se riusciremo a goderci tutto il tempo a nostra disposizione occorre avere avuto una esatta diagnosi e quindi conoscere la causa degli attacchi. Se la cefalea ha un’origine muscolo-tensiva, sarà meglio cambiare programma, mentre se è di tipo vasomotorio allora sarà il caso di confermare la prenotazione poiché avremo del giovamento.

Il clima sedativo del mare con spiagge sabbiose

relax Le spiagge tante amate dai bambini e da chi, dal fisico non proprio atletico, si accontenta di passeggiare sul bagnasciuga per attenuare il caldo estivo, smentiscono in parte il detto dei più anziani “il mare rende nervosi”: il loro clima è infatti definito “sedativo”. La ventilazione è caratterizzata dalle brezze di mare e di terra, la pressione atmosferica è di norma alta e l’umidità elevata si attenua solo d’estate. L’irraggiamento solare e la conseguente radiazione ultravioletta sono abbastanza intensi.

A chi giovano le lunghe spiagge piatte

Persone con problemi ossei

ipotiroidei

affetti da disturbi al sistema linfatico

convalescenti dopo un infarto o una malattia infettiva

anemici o debilitati dalle allergie stagionali

Chi deve evitare le spiagge più gettonate d’Italia

Le persone che soffrono di tubercolosi polmonare

i gravemente ipertesi oppure cardiopatici con scompenso sinistro

le persone che lamentino disturbi fisici determinati da cause psichiche, i cosiddetti disturbi somatoformi  o psicosomatici

 

Per indicazioni e controindicazioni, meglio sempre consultare il proprio medico curante.

Le informazioni fornite in questo articolo hanno natura generale e sono pubblicate a scopo puramente divulgativo, pertanto non possono sostituire in alcun caso il parere del medico

Fonte: www.unadonna.it – Daniela Romanello

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