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Medical drama, operazione mani pulite!

Medical drama, operazione mani pulite!

Tutti gli appassionati dei cosiddetti medical drama, le serie tv come E.R., Dr. House e Grey’s Anatomy, sono abituati a vedere chirurghi impegnati a lavarsi molto accuratamente prima di un’operazione: unghie spazzolate a lungo, interstizi tra le dita, avambracci meticolosamente strofinati con detergenti disinfettanti.

chirurghi-maniAnche nella realtà un chirurgo deve dedicare al lavaggio almeno due minuti per mano; dopo non deve toccare più nulla che non sia sterile, cioè completamente privo di microrganismi; deve recarsi nell’antisala operatoria con le braccia piegate a 90 gradi verso l’alto a livello del gomito, in modo che eventuali gocce con residui di sporco non scivolino sulle mani. A questo punto indossa i guanti di lattice sterili che verranno cambiati anche 3 o 4 volte nell’arco di due ore.

Perché lavarsi le mani perfettamente è tanto necessario?

Fino al 1940, la cosiddetta “febbre puerperale” mieteva migliaia di vittime. Mettere al mondo una nuova vita, comportava grossi rischi per l’altra vita, quella della madre. Ed era causata proprio dalla scarsa igiene dei medici. Tra il 1831 e il 1843 nel Maternity Hospital di Londra morivano 600 donne ogni 10 mila partorienti, mentre nella Royal Maternity Charity, dove le donne erano seguite da ostetriche e non da medici, ne morivano solo 10. Lo stesso fenomeno si verificava all’ospedale di Vienna. Qui lavorava il giovane medico ungherese Ignác Semmelweis, che notò come i pazienti dei dottori o infermieri che si lavavano le mani, morivano tre volte meno di quelli i cui medici non lo facevano, con il risultato di trasmettere la febbre puerperale alle pazienti.

Lavarsi le mani per non uccidere

Il dottor Semmelweis istituì la regola di pulire le mani con una soluzione di cloro disinfettante, grazie alla quale la percentuale di morti scese sotto l’1%. La sua era un’osservazione empirica ma giusta: a quel tempo infatti i medici e gli studenti non usavano i guanti e passavano dalla sala delle autopsie alla sala parto senza mai lavarsi le mani. Un’intuizione semplice, ma i colleghi la presero come un insulto e un grave affronto. Gli stessi medici esterni e i più grandi professori dell’epoca, anziché incoraggiare il metodo di Semmelveis, lo attaccarono e lo osteggiarono in tutti i modi, obbligandolo a lasciare Vienna. Dopo essere passato all’ospedale di San Rocco a Pest (Ungheria) e aver ridotto anche qui, con lo stesso metodo, la mortalità sotto l’1%, fu vilipeso dalla scienza ufficiale e finì in manicomio, dove morì nel 1865 per le percosse dei guardiani.

I germi li uccide la penicillina

flemingSolo dopo Louis Pasteur, che rivelò l’esistenza dei germi nel 1860, la pulizia delle mani iniziò a essere considerata utile in medicina. Forse questo spiega perché per registrare una reale riduzione della mortalità da parto e da setticemia si dovette aspettare il 1928, quando Alexander Fleming scoprì la penicillina.

Sono passati molti anni da quell’epoca e i progressi nella sterilizzazione dei materiali e dell’accurata disinfezione delle mani ha fatto passi da gigante. In tutti gli ospedali è in atto una campagna di sensibilizzazione per gli operatori sanitari e per i visitatori. Nelle stanze di degenza, nelle sale d’attesa, nei corridoi sono affissi cartelli con le precise indicazioni per una corretta igiene delle mani che prevede il lavaggio accurato con acqua e sapone e la disinfezione tramite soluzioni alcoliche esposte in bella mostra per un uso immediato. La prassi è fondamentale per limitare il diffondersi delle infezioni ospedaliere tra i malati o per gli stessi parenti. I germi presenti in ospedale sono particolarmente pericolosi perché spesso sono resistenti ai comuni antibiotici. Ancora una volta una semplice pratica di pulizia personale è sufficiente a evitare guai seri.

Le informazioni fornite in questo articolo hanno natura generale e sono pubblicate a scopo puramente divulgativo, pertanto non possono sostituire in alcun caso il parere del medico

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